Sardiania Food snc. di Balloi A. & C.
Cibo/alimentari a Fonni

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, Panetteria, Commercio all'ingrosso e al dettaglio, ,
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Zona Industriale, Fonni (NU)
078457059

Conosciuto, in Italia, anche come “Carta da Musica”, per la forte somiglianza con la pergamena sulla quale, un tempo, venivano scritte le musiche sacre, il nome Carasau deriva dal verbo sardo “cariare” o “hariare” che indica la caratteristica lavorazione dell’impasto.

Il pane carasau vanta origini antichissime: reperti, risalenti all’età del bronzo, raccontano le fasi della panificazione nuragica.
Fino agli anni ’50 del secolo scorso, il pane carasau figurava sulle tavole dei ceti benestanti.

Le famiglie umili consumavano, soprattutto, il pane d’orzo e il più economico pane integrale (chivàrju). La tradizionale preparazione del pane, aveva, un tempo, una forte valenza antropologica: rappresentava, infatti, un’occasione importante di socializzazione delle universo femminile: tre era il numero minimo di donne necessario per la panificazione; il sodalizio produttivo si allargava con il coinvolgimento di parenti, amiche e vicine di casa. All’interno del gruppo, così formato, vigeva la regola tacitamente accettata da tutte dell’aiuto reciproco: ognuna era portata spontaneamente a restituire il favore. La lunga conservazione del pane era funzionale al mondo agro-pastorale: era il pane della transumanza. La sfoglia di pasta lievitata, al calore del fuoco del caratteristico, forno a legna, si gonfiava come un cuscino. Le donne lo toglievano fuori dal forno, e dopo aver fatto fuoriuscire l’aria, lo piegavano in due, “a libru”. Formato adatto ad essere riposto dentro le bisacce dei pastori transumanti.