Impariamo a gestire i nostri risparmi. Con calma e consapevolezza.
A seguito dei post che ho condiviso, ritengo che l’attenzione dei media nei confronti della conoscenza finanziaria delle famiglie italiane e del loro stato emotivo sia un segnale positivo. Troppa paura e sfiducia è generata da un’informazione fuorviante con il risultato che il risparmiatore non sa che direzione prendere e teme per ogni operazione che compie. Dai video postati si evincono pochi e semplici concetti che dovremo tenere a mente.
Premesso che è vero e inequivocabile che con i bond argentini, il caso parmalat ecc. diversi italiani hanno avuto perdite importanti ci si chiede: “è possibile evitare questi scenari?” La risposta è Sì. Con una tattica che ogni consulente che si rispetti deve attuare: diversificare il pacchetto dei prodotti in cui si investe. Concentrando tutti i risparmi di una vita in un’unica direzione è troppo rischioso e non dovrebbe essere suggerito. Inoltre, altro punto fondamentale: in che condizioni è la Banca in cui sto investendo? Davvero queste informazioni sono così oscure? No. Si può sempre conoscere lo stato di salute della propria banca in base a tre criteri: 1) Rispetto delle regole europee (CET1); 2) Solidità patrimoniale attuale (Texas Ratio); 3) Tutela futura del valore (Prezzo/Libro).
Una banca moderna ed efficiente oggi non chiede una cambiale in bianco di fiducia ai clienti: chiede loro un supplemento di sano ed educato scetticismo. Una banca ben gestita chiede di essere misurata, verificata, comparata.
Un altro requisito che mi interessa sottolineare e che non mi stancherò mai di dire è: cerchiamo di conoscere il più possibile gli strumenti finanziari esistenti.
Attraverso la conoscenza riusciamo a capire contenuti e conseguenze. Cerchiamo chi scrive o parla in maniera semplice per farci capire davvero: il ruolo del consulente finanziario è anche questo.